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Il Percorso


“Il fine vita è una consapevolezza che tutti abbiamo e alla quale da tempo desidero prepararmi per poterla affrontare serenamente e nel modo meno doloroso per me stessa e per i miei cari. La mia maggior preoccupazione è quella di perdere le mie facoltà e in caso di estrema necessità lasciare i miei cari nell’impossibilità di indicare le mie volontà. La soluzione di questo problema sarebbe quella dell’esistenza legale di un testamento biologico. In attesa che le istituzioni provvedano in tal senso, ho messo sul tavolo della discussione l’argomento in seno a i Figli di Anchise e Cultural...mente Parlando.
La dottoressa Melania Borgo, indicataci dal prof. Giuseppe Armocida, ci ha magistralmente chiarito gli innumerevoli quesiti umani, medici, religiosi, legali…ci ha guidati in un cammino che abbiamo voluto far conoscere anche agli altri ed il successo della serata in Sala Serra ci ha confermato che è necessario continuare perché si possa trovare un iter che ci permetta di raggiungere il nostro obiettivo: poter esprimere inequivocabilmente le nostre volontà.
A tutti grazie”
Antonietta

 

 

La Dott.ssa Borgo è stata la figura che, con notevole competenza, ha accompagnato e guidato i componenti dei due Gruppi verso una notevole, anche se difficile, consapevolezza del significato di fine vita e di Testamento Biologico.

Il passo successivo è stato immaginare come rendere esplicite e vincolanti le proprie volontà mettendo a punto un modello di Testamento Biologico. Questo documento, ricavato elaborando vari modelli che vengono proposti da Gruppi ed Associazioni che si occupano dello stesso argomento, rispecchia la linea che i due Gruppi si sono data: fare in modo che il Testamento non sia un elenco freddo e immutabile di cose da fare (o non fare), ma un documento che rispecchi e rispetti la storia individuale di ciascuno e, di conseguenza, ne tuteli le scelte.

Infine, una volta scritto il proprio Testamento Biologico sono sorte naturali le domande: che farne? Come conservarlo? Come renderlo accessibile e a chi?
L’unica strada possibile che desse dignità e valore ad un gesto così importante, era quella di attivare un Registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, gestito con regole precise e chiare e che individuasse, contemporaneamente, un luogo sicuro e neutro in cui conservare questi documenti preziosi.
Quale posto più adatto del Palazzo Comunale, luogo istituzionale per antonomasia, in cui si può individuare un funzionario responsabile della gestione amministrativa del Registro ed un posto in cui la custodia dei documenti sia sicura e protetta?
Dal luglio 2013 è stato chiesto quindi, in forma ufficiale, all’Amministrazione del Comune di Ispra, l’istituzione del Registro delle Dichiarazioni. L’Amministrazione Comunale fino ad oggi non ha ancora preso una posizione unanime in tal senso, ma il nostro auspicio è che presto questo servizio pubblico venga istituito e reso attivo per tutti i cittadini.

Vista la situazione, ci siamo attivati per cercare un’alternativa, che si spera sia temporanea, coinvolgendo i Medici di Famiglia che operano sul territorio isprese; alcuni di essi, (al momento ufficialmente il Dott. Fabio Peretti e la Dott.ssa Monica Lovati), hanno risposto positivamente, dicendosi disposti a raccogliere i Testamenti Biologici dei propri assistiti secondo il regolamento e il modello del Testamento predisposti dai Gruppi promotori.

Nel frattempo è stata raccolta la documentazione completa relativa alla procedura seguita in alcuni Comuni (Saronno, Rimini, Torino) per istituire il Registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento. Tale documentazione, corposa ma interessante, è stata consegnata all’Amministrazione Comunale di Ispra per poter essere consultata.

Tutto questo lavoro ha toccato il suo punto più alto nella serata pubblica

Con la consapevolezza della totale assenza della legge italiana su questo argomento, l’iniziativa ha avuto, di conseguenza, anche lo scopo di stimolare l’attenzione delle persone, cercando di coinvolgerle direttamente, sperando così di aprire la strada per una scelta consapevole ed informata.
La risposta a questo incontro pubblico ci ha stimolati ulteriormente a continuare l’attività intraprendendo nuove iniziative e dando seguito a quelle già intraprese.